AGAPORNIS NIGRIGENIS

Nella foto: Agapornis nigrigenis ancestrale

 

Nome scientifico AGAPORNIS NIGRIGENIS
Nome italiano INSEPARABILE A GUANCE NERE
Nome inglese BLACK-CHEEKED LOVEBIRD
Dimorfismo sessuale Non evidente
Anello inamovibile F.O.I. Diametro 4mm
Taglia 13,5 cm.
CARATTERISTICHE:
MASCHIO e FEMMINA

- Fronte: bruno rossastro cioccolato;

- Guance, mento e zone auricolari: bruno nerastro;
- Gola: arancio albicocca che sfuma nelle parti alte del petto;
- Nuca: verde oliva con sfumature bronzee;
- Dorso ed ali: verde erba uniforme;
- Petto, ventre e fianchi: verde chiaro;
- Remigranti: nere con vessillo esterno soffuso di verde;
- Timoniere centrali (n. 2): verdi;
- Timoniere laterali (n. 10): verdi con zona rossastra centrale e fascia nera a tre quarti della lunghezza;
- Codrione: verde;
- Becco: rosso corallo con base biancastro-rosata;
- Cera : bianca;
- Occhio: bruno chiaro con pupilla nera. E' presente un largo anello perioftalmico nudo;
- Zampe e dita: grigio chiaro;
- Unghie: cornee, più scure verso la base.
SOTTOPECIE
Non esistono sottospecie riconosciute.
MUTAZIONI
- Verde scuro, verde oliva, blu, cobalto, viola, malva, lutino, pastello, ecc.

DESCRIZIONE:
L'agapornis nigrigenis é localizzato nel sud-ovest dello Zambia e ad ovest della Rhodesia. Vive a basse altitudini, nelle vallate situate tra i 600 e i 1000 mt. di altitudine.
Lo si può vedere generalmente in piccoli gruppi, ed è soggetto a degli spostamenti stagionali.
L'agapornis nigrigenis misura all'incirca 13.5 cm, e il sesso non è riconoscibile in quanto sia il maschio che la femmina presentano la medesima colorazione.
Il nutrimento dei nigrigenis è costituito principalmente da piccoli grani come la scagliola, il miglio (bianco, giallo e rosso), e il panico (molto gradito anche in spiga).
Il girasole deve essere somministrato in piccole quantità, la frutta come la mela (golden) e i fichi sono molto apprezzati, in quanto apportano delle vitamine importanti al completamento del loro regime alimentare.
Solitamente le verdure non sono molto gradite, ma è bene insistere.
Durante l'allevamento dei piccoli, bisogna fornire loro un ottimo pastoncino all'uovo e un complesso polivitaminico e di tanto in tanto dei semi germinati.
L'agapornis nigrigenis, durante i mesi invernali è meglio ospitarlo in locali interni, in quanto sono molto sensibili agli sbalzi di temperatura e all'umiditaà persistente dei mesi invernali, ma comunque non necessitano di una temperatura costante di 20°C. Se ben acclimatati sopportano bene anche le basse temperature.
La primavera e l'estate, con le sue giornate più lunghe e più calde sono le stagioni ideali per far riprodurre questo agapornis.
L'agapornis nigrigenis è un uccello più calmo rispetto ai personata ed anche meno rumoroso; Si possono alloggiare più coppie in voliera infatti l'allevamento in colonia è generalmente quello che dà i migliori risultati, ma non è detto che anche se alloggiati in gabbie individuali non si ottengano ottimi risultati riproduttivi.
Come tutte le altre specie di personata, i nigrigenis costruiscono continuamente il loro nido con dei pezzetti di corteccia ricavata da piccoli rametti verdi, con paglia e muschio che trasportano nel becco.
La femmina, una volta preparato il nido, depone generalmente da quattro a sei uova, le quali vengono covate per circa 24 giorni.
La cova comincia dopo la deposizione del secondo uovo; questo fa sì che i pulcini nascano a poche giornate di distanza l'uno dall'altro.
Sia il maschio che la femmina, rimangono quasi sempre insieme all'interno del nido, ma pare che il compito di covare le uova sia riservato alla sola femmina.
I piccoli alla nascita sono ricoperti da un piumino rosso e rimangono nel nido per cinque o sei settimane e alla loro uscita sono delle copie leggermente più pallide dei loro genitori.
E' molto importante non affaticarli troppo, facendogli intraprendere covate su covate, e per un buon equilibrio della femmina è opportuno staccare il nido dopo due o tre covate al massimo per lasciarli riposare e recuperare le energie spese.
Ai giorni nostri, dell'agapornis nigrigenis si sono già ottenute diverse mutazioni di colore, (giada, oliva, cobalto, malva, lutino ecc.) ma nonostante ciò negli allevamenti soprattutto italiani rimane ancora abbastanza raro.
Le mutazioni di colore, si sono ottenute incrociando i nigrigenis con i personata propio per la mancanza di soggetti in cattività dovute alle importazioni bloccate, e dopo diversi incroci con i soggetti ancestrali si è arrivati ad avere dei nigrigenis mutati pressochè puri.

Webmaster: Roberto Zuffoli
 
Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2009